Attese, saloni e un po’ di consigli
Carissime e carissimi,
come state?
Io qui in attesa del Big Bang.
Mi rendo conto solo ora di non aver mai dato un valore così pregnante al termine “attesa”. Eh sì che dopo tutti questi anni di partita iva- e attese di risposte, attese di contratti, attese di progetti- ero convinta di essere rodata.
Bene.
Posso confermarvi che l’attesa di Baby cuore blu con tutto il portato rivoluzionario che ha con sé supera ogni tipo di “attesa” che avevo provato finora.
Non ho idea di cosa succederà, non ho idea di chi sarò. Non ho idea di quanto verrà stravolta la mia vita.
Detto questo però -anche per portare la mia mente verso territori sicuri sui quali posso esercitare un controllo- dedicherei lo spazio di questa newsletter a fare il punto della situazione, rispetto alle cose che ho visto, letto, ho sul comodino, vorrei guardare.
Sarà una newsletter più elencosa e meno discorsiva, ma spero ricca di buoni consigli.
Questo weekend sono in corso due eventi ai quali avrei tanto desiderato partecipare che sono il Salone del Libro di Torino e il 75esimo festival di Cannes.
Non potendoci essere ho comunque stilato un elenco di cose da leggere e vedere.
COME SE FOSSI A TORINO
Visto da qui -ovvero da social e giornali- mi sembra un’edizione pazzesca.
Tra gli autori e libri che ho visto sfilare per il Lingotto vi segnalerei:
EUFORIA: come vi ho già detto tra instagram e le newsletter del passato, questo titolo non ha niente a che fare con la serie tv sugli adolescenti con Zendaya (che io ho provato più volte a vedere ma non ci sono mai riuscita causa scene troppo forti che coinvolgono adolescenti e io al momento sono troppo sensibile) ma con la vita di una delle più grandi poetesse del ‘900, Sylvia Plath. Se volete iniziare a conoscerla ed entrare nel suo universo, questa biografia scritta da Ellin Cullhed è un ottimo punto di partenza.
È nella cinquina del premio Strega Europeo.
Uno dei miei più grossi dispiaceri nel non aver presenziato a Torino è legato alla presenza di Jennifer Egan, l’autrice americana di uno dei miei romanzi del cuore di sempre Il tempo è un bastardo. Trovate un bel ritratto su di lei qui in cui si parla anche del suo nuovo romanzo che sarà la mia prossima lettura che è in qualche modo un sequel de Il tempo è un bastardo e una riflessione sulla tecnologia. Dieci anni fa, quando uscì Il tempo è un bastardo, l’avevo incontrata per un’intervista per il programma di libri per cui ancora lavoravo (il mitico Ti racconto un libro, di cui non v’è più traccia nel web se non in qualche articolo come questo ) e mi aveva colpito molto come donna nella sua profondità e ironia.
La sua capacità di attraversare tematiche e confini e il racconto del suo metodo di lavoro: scrive tutto a mano e poi ricopia al computer. Ne Il tempo è un bastardo c’è un intero capitolo redatto come se fosse una presentazione in Power Point già nel 2012, Egan manifestava un interesse profondo per la tecnologia. Mi ricordo che mi disse una cosa legata agli “schermi”, a quanto siamo attratti e affascinati da loro, da quanto non riusciamo a farne a meno. Vi ricordo che nel 2012 instagram era appena nato e io personalmente usavo ancora facebook per spiare i miei fidanzati del liceo.
Tra gli ospiti più attesi al salone c’è stato Joel Dicker, l’autore del geniale “La verità sul caso Harry Quebert” che torna in libreria con il sequel del romanzo che l’ha reso così tanto famoso, “Il caso Alska Sanders” Come per il romanzo che una decina di anni or sono rivelò al grande pubblico il nome di Dicker, La verità sul caso Harry Quebert, dal quale Jean-Jacques Annaud ha tratto una serie trasmessa nel nostro Paese da Sky, ma dopo una mezza dozzina di libri e oltre dieci milioni di copie vendute nel mondo, è intorno all’omicidio di una giovane donna, avvenuto molti anni addietro, che si trovano ad indagare lo scrittore Marcus Goldman e il detective Perry Gahalowood. Allora la scena si svolgeva ad Aurora, nel Maine, ora a Mont Pleasant nel New Hampshire, ma l’intreccio tra i misteri che la letteratura sembra avere il potere di svelare e le fitte ombre di complicità e menzogne che i protagonisti dovranno squarciare resta lo stesso. Quasi un marchio di fabbrica per un autore che sembra coltivare la passione, al pari dei suoi personaggi, per la continua messa in gioco dei codici del romanzo poliziesco.
Quale sarà il libro che porterò in travaglio? Dicker o Jennifer Egan?
Tra gli italiani che hanno lanciato le loro novità al Salone, ho messo sul mio comodino Chiara Tagliaferri e il suo “Strega comanda color” romanzo che parte dall’autobiografia per raccontare una storia di liberazione ed emancipazione.
Tra gli altri ospiti stranieri che avrei tanto, tanto voluto incontrare a Torino:
Annie Erneaux, scrittrice francese, fresca vincitrice della 48° edizione del “Premio Letterario Internazionale Mondello - Sezione Autore Straniero”, sarà al Salone del Libro affiancata dalla casa editrice L’Orma che ha appena pubblicato nell’edizione italiana il suo romanzo Guarda le luci amore mio.
Amelie Nothomb con Primo Sangue storia della giovinezza del padre dell’autrice belga di Igiene dell’assassino (da me amata sin da tempi non sospetti).
Toshikazu Kawaguchi lo scrittore giapponese del bestseller “Finchè il caffè è caldo” presenta il suo ultimo romanzo Il primo caffè della giornata (Garzanti)
Benjamín Labatut, autore cileno di Quando abbiamo smesso di capire il mondo, libro difficilissimo da definire tra racconto, narrativa e scienza che mi ha illuminata un anno fa.
COME SE FOSSI A CANNES
Sulla Croisette invece sta andando in scena il Festival di Cannes, insieme alla Mostra del Cinema di Venezia (che ha qualche anno in più) la kermesse più importante di cinema d’Europa.
Che è tornato in pompa magna con tante star da Hollywood dopo due anni difficili di pandemia.
Sicuramente avrete visto foto di look e passerelle- che a Cannes sono le Montée de Marches sui social.
A me piace sempre sottolineare che questi sono sì festival dove il glamour è importante, ma sono soprattutto rassegne cinematografiche dove si incontrano i film che segneranno una stagione.
Vi elenco quelli che non vedo l’ora di vedere quando arriveranno in sala (e se riuscirò neonati permettendo nelle rassegne Cannes a Milano).
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