JANE COME INDIPENDENZA / il romanticismo è una cosa seria
La scrittrice ci tiene in pugno, ci costringe sulla sua strada, ci fa vedere quello che vede lei, non ci lascia nemmeno per un momento e nemmeno ci permette di dimenticarla. Alla fine, siamo completamente permeati dal genio, dalla veemenza e dallo sdegno di Charlotte Brontë. Volti insoliti, personaggi dal profilo forte e dall’aspetto nodoso sono comparsi davanti ai nostri occhi, ma è stato attraverso i suoi che li abbiamo guardati. Una volta scomparsa lei, li cerchiamo invano. Pensiamo a Rochester e dobbiamo pensare a Jane Eyre. Pensiamo alla brughiera e di nuovo vediamo Jane Eyre. Pensiamo al salotto** e anche ai «tappeti bianchi, sui quali pareva che fossero state sparse ghirlande di rosa», quel «marmo del caminetto», con i suoi cristalli color rubino e «l’insieme di neve e di fuoco» – che cos’è tutto questo se non Jane Eyre?
Virginia Woolf- The common reader-
«Se gli uomini e le donne saranno in grado di vincere la propria diffidenza, scopriranno che attraverso la libertà e l’uguaglianza sarà possibile far resuscitare la coppia.»
Simone De Beauvoir “La femminilità, una trappola”
Care e cari,
Rieccoci come – quasi- tutte le domeniche con questa newsletter in cui parliamo di libri, cinema, serie tv, storie, vita.
Li mescoliamo tutti insieme e vediamo cosa ne esce. Piano piano sto cercando di recuperare dei miei tempi e spazi per poter leggere, creare, fare dirette, discutere con voi.
Chi mi segue su Instagram sa che questa è stata una settimana importante per due motivi
1. Orlando ha compiuto il suo 40esimo giorno e siamo ufficialmente fuori dal puerperio -che dura per l’appunto 40 giorni- ma lui mi pare pazzerello come prima, l’unica differenza è che è molto più grosso.
2. Ho lanciato una challenge estiva dedicata (l’avete votato voi, scegliendolo al posto di L’educazione sentimentale di Flaubert)… a Jane Eyre, il romanzo di Charlotte Bronte che non è solo una storia d’amore tra un’istitutrice e il suo oscuro capo (con moglie pazza nascosta nella torre) come spesso siamo portati a credere, ma è anche e soprattutto una storia di emancipazione, femminismo, autodeterminazione, amore responsabile. Per me è sempre stato una sorta di manuale d’auto aiuto a cui tornare quando non sapevo dove andare.
3. Ho visto Persuasione il film su Netflix con Dakota Johnson tratto dal romanzo di Jane Austen che è stato oggetto di una delle nostre più seguite “challenge”. Potete rivedere la challenge su Jane Austen a questo link.
COME FUNZIONANO LE CHALLENGE
Le challenge sono i miei bookclub.
Come funzionano?
Senza obblighi né stress, non sono compiti delle vacanze ma sono un momento di scambio e crescita.
Suddividerò per essere più pratici la lettura in 3 parti corrispondenti ai nostri appuntamenti.
Faremo una prima diretta libera su instagram il 27 Luglio alle 18 in cui, se avete voglia, vi chiederei di partecipare.
Lo abbiamo fatto un passato con Persuasione di Jane Austen e la diretta è stata davvero molto bella.
A seguire fisserei altri due incontri per chiunque abbia un abbonamento alla newsletter su Zoom per confrontarci e approfondire Jane Eyre e Charlotte Bronte.
Indicativamente fisserei un appuntamento prima di Ferragosto e un altro a inizio settembre.
PER IL PRIMO APPUNTAMENTO DEL 27 LUGLIO VI CHIEDEREI DI LEGGERE (O ASCOLTARE) ALMENO I PRIMI 5 CAPITOLI di JANE EYRE
(VI RICORDO CHE POTETE USIFRUIRE DELLA MIA PROMOZIONE SU STORYTEL PER AVERE STORYTEL GRATIS PER UN MESE CLICCANDO QUI)
Nel primo mi prenderò più spazio per raccontarvi un po’ di cose che so su Jane Eyre, Charlotte Bronte, la letteratura e il mito dell’amore romantico.
Nel secondo ci confronteremo, a lettura finita, su quello che il romanzo ci ha effettivamente suscitato, la sua attualità e contemporaneità e sul perché può avere degli effetti sulle nostre vite.
Per quel che riguarda le date vi chiederei di avere pazienza perché in questo periodo necessito di flessibilità.
Le comunicherò comunque qui e su ig in tempo utile per permettervi di organizzarvi e – come per Sartre- gli incontri verranno registrati e condivisi con chi fa parte del club flaneuse.
Per questo nuovo appuntamento, dato che siete tante nuove arrivate apro Zoom a tutti gli abbonati senza distinzioni tra club flaneuse/ annuale/mensile.
Chi ha l’abbonamento free potrà seguire la diretta su ig e le newsletter aperte.
Se avete dubbi domande e perplessità scrivetemi su ig.
Vi ricordo qui sotto le tipologie di abbonamento al club Flaneuse
Le modalità che vi permettono di far parte del “mondo Flaneuse”- che possiamo anche definire “club”:
- Iscrizione free alla newsletter: riceverete una newsletter al mese completa e potrete accedere a tutti gli incontri free su Instagram.
- Abbonamento a 5 euro al mese: newsletter complete ogni settimana con tanti consigli di lettura, visione e spunti di riflessione. Potrete partecipare alle camminate Flaneuse (che quindi per voi saranno free) e avrete agevolazioni per corsi e altri incontri/contenuti esclusivi
- Abbonamento annuale a 40 euro l’anno: newsletter settimanale completa.
- Abbonamento gold a minimo 70 euro l’anno: membri onorari del club Flaneuse. Riceverete newsletter tutte le settimane e avrete la possibilità di partecipare alle camminate, agli incontri online e a tutti corsi
Provo a rispondere alle domande che so che mi farete (ovviamente se ne avete altre rispondetemi a questa mail o scrivetemi in DM):
Per partecipare alle camminate flaneuse cosa devo fare?
Iscrivermi alla newsletter, per ora, o con l’abbonamento mensile o con abbonamento gold.
Oppure iscrivermi alla newsletter free o all’abbonamento da 40 euro aggiungendo una quota di partecipazione.
Se non sono iscritto alla newsletter flaneuse posso partecipare alla camminata flaneuse?
No, purtroppo non puoi partecipare
Se non sono iscritto alla newsletter flaneuse posso partecipare ai corsi e incontri esclusivi?
Sì, ma non avrai agevolazioni per iscriverti. Se invece fai parte del club, sì...
Come salvarsi dall’ideale di amore romantico
C’è una linea sottile che unisce Jane Eyre, Jane Austen e… Ilary Blasi.
Non che voglia mescolare l’amore sacro con l’amor profano e nemmeno voglia entrare in una questione che mi interessa quel tanto che basta a ricordarmi quanto il mito dell’amore eterno, dell’altra metà della mela, del pensare che l’amore possa salvare le nostre esistenze invece che farlo ci abbia rovinato la vita.
Ilary e Totti sembravano la coppia perfetta, inattacabile, inscindibile. L’amore “da favola” che volenti e nolenti ci siamo ritrovati a sognare ad un certo punto, ma che semplicemente non esiste se non nelle narrazioni che giornali, romanzi e cultura popolare ci hanno tramandato.
Un’idea di amore perfetto che ti aggiusta la vita che non solo è falsa ma è anche rischiosa… un’arma di depressione di massa, una delle più grosse bugie della cultura occidentale.
Ma da dove deriva questa idea? Perché ha permeato tutta la nostra cultura?
Per condure questa ricerca ci ho scritto un libro che uscirà a settembre (seguiranno aggiornamenti… non vedo l’ora di parlarne con voi) in cui ho attraversato secoli e secoli di cultura occidentale sull’amore (da Platone ai romanzi contemporanei).
È un libro che ha aiutato molto me e spero che aiuti anche voi a ridefinire l’idea di amore, rendendola meno mitizzata e più realistica.
Un romanticismo responsabile come lo chiamo io. Per sostituire alle farfalle
PER CAMBIARE LE NARRAZIONI DOBBIAMO CAMBIARE IL NOSTRO MODO DI RACCONTARE.
Noi siamo fatti di racconti: quelli che leggiamo nei libri, vediamo al cinema. Ma anche i racconti che facciamo a noi stess*.
Noi siamo il frutto delle storie che ci raccontiamo ogni giorno: il modo che abbiamo di raccontare agli altri e a noi stessi chi siamo, cosa vogliamo, le nostre relazioni, le persone che abbiamo intorno, ci definisce, ci fa essere nel mondo.
Le parole creano molto più la realtà del contrario… di questo sono ogni giorno più convinta.
La felicità è una scelta di narrazione. E di angolazione.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE CAMBIARE LE NARRAZIONI DELL’AMORE
L’amore è un affare tremendamente serio.
Chi amiamo, con chi stiamo, da chi siamo amati sta al centro delle nostre esistenze.
È giusto? È sbagliato? Potrebbe essere un ottimo argomento per un dibattito filosofico che manderebbe in tilt anche la persona più sicura di sé.
Che ci fosse un problema di racconto dell’amore– e di conseguenza di realtà- se n’erano rese molto ben conto due geniali zitelle (Charlotte in realtà ad un certo punto si sposa ma lo sarà talmente per poco che direi che non vale): Jane Austen e Charlotte Bronte.
Che in modi diversi in due epoche che sembrano vicine ma che sono in realtà distanti nei loro romanzi hanno creato narrazioni dell’amore che hanno messo alla berlina le società in cui vivevano.
I romanzi di Jane Austen non sono “commedie romantiche” ma spaccati sociali in cui l’amore (ma più che l’amore il matrimonio) diventa il filtro per raccontare usi costumi, caratteri e personaggi.
Le eroine di Jane Austen non sono svenevoli signorine che aspettano principi azzurri, ma ragazze coraggiose che riescono a trovare l’amore nel momento in cui trovano la via della propria autodeterminazione.
Ecco perché il film che potete vedere su Netflix con Dakota Johnson può essere un ottimo divetisement per una serata leggera ma ha poco o niente a che fare con la nostra Jane.
Persuasione è l’ultimo romanzo di Jane Austen è forse il meno conosciuto e allo stesso tempo più rivoluzionario.
È la storia di Anne Elliot signorina di 28 anni – che per l’inizio del XIX erano un’età già piuttosto matura- che si ritrova senza marito per essere stata persuasa dalla sua famiglia (e in particolare dalla sua mentore Lady Russell) a non sposare il suo grande amore Wentworth perché senza nobili natali e di professione marinaio. Mai scelta fu però così sbagliata perché il capitano avrebbe fatto fortuna e la bella Anne da giovane virgulto di sarebbe presto trasformata in vecchia zitella. Ma il lieto fine è alle porte se il tuo vanesio padre va in bancarotta e permette per rocambolesche ragioni al tuo capitano di tornare nella tua storia…
Romanzo pubblicato postumo, si distingue dagli altri della Austen perché sovverte lo schema: da una commedia del matrimonio di schema classico (io conosco te, ci sono degli ostacoli ma poi ci sposiamo) qui si rompe il finale dall’inizio e la trama è una ricostruzione dei personaggi, meno lineare e più moderna.
È il romanzo che fa dire a Virginia Woolf- che amava Jane Austen e amava Persuasione- che è il testo in cui “Jane Austen comincia a scoprire che il mondo è più vasto, più misterioso e più romantico di quanto avesse supposto. Sentiamo che parla di se stessa quando dice di Anna “nella giovinezza era stata costretta alla prudenza, nell’età matura imparò a essere romantica”.
Jane Austen muore nel 1817, a 41 per una malattia ancora oggi sconosciuta (forse una recridescenza del tifo, forse un cancro, forse una malattia rara). Alle sue spalle ha la pubblicazione- grazie all’intercessione del fratello, all’epoca le signorine non potevano pubblicare romanzi- di cinque libri che hanno immediato successo e avrebbero rivoluzionato la storia della letteratura.
E se “Orgoglio e pregiudizio” e “Ragione e sentimento” sono frutto della sua sagacia, ironia e freschezza giovanile, Persuasione è il prodotto di una età più consapevole dove forse- sicuramente a detta della Woolf- può aver riversato la sua vicenda personale di giovane innamorata (nel suo caso non di un capitano della marina ma di un avvocato, Tom Lefroy) che dovette rinunciare alle nozze per ragioni di status ed economiche- i due giovani non erano abbastanza ricchi per permetterselo. E se nella realtà il suo grande amore finì per sposare un’altra, nella finzione la scrittrice dell’Hampshire decise di regalarsi i fiori d’arancio (che sono un buon finale solo per i romanzi, diceva lei).
Una Austen più malinconica quindi, meno sagace, ma certamente molto moderna inserendo qui- per la prima volta nella storia del romanzo inglese- punte di analisi dell’inconscio quando la sua penna sviscera i tumulti e i ragionamenti di Anne.
La trasposizione di Carrie Cracknell con Dakota Johnson strizza l’occhio a Bridgerton con cast multietcnico (che è un bene) e lo “svecchiamento” di linguaggio e personaggi, trovandoci così con una Anne che beve bottiglie di vino definendosi una povera single che aspetta le lettere di Wentworth come se fossero le spunte blu su whatsapp.
Creando così un ibrido frivolo che vuole richiamare Bridget Jones, Gossip Girl a tratti anche Fleabag facendo confessare la nostra protagonista in camera per renderla più vicina e contemporanea.
Tentativi encomiabili se non fosse che sono completamente inutili se non irritanti. Jane Austen è già contemporanea così e a vedere questo film si prova una maledetta nostalgia degli anni Novanta, di Kate Winslet, Emma Thompson, Keira Knighley e di film che rispettavano l’anima – e il cinismo e la razionalità opposta allo sdolcinato romanticismo- della “zitella dell’Hampshire” che ha dimostrato quanto l’amore fosse un affare tremendamente serio.
Da prendere nel giusto mix tra cuore e conto economico.
“Non accusava Lady Russell, né se stessa per essersi lasciata guidare da lei; ma sentiva che se una ragazza in analoghe circostanze avesse chiesto consiglio a lei, mai avrebbe suggerito un’infelicità tanto immediata e sicura per un bene futuro tanto incerto”
DISIMPARARE L’AMORE ROMANTICO/IMPARARE L’AMORE
Perché Jane Eyre ci aiuta a ridefinire l’amore, grazie a Gloria Steinem
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