L'amore e le sue declinazioni, oltre gli schiaffoni
"L'amore vero, esente da ogni tendenza nevrotica, sarebbe quello nel quale ciascuno dei due amanti permetta che l'altro affermi in pieno la sua personalità” (A. Adler)
IN QUESTA NEWSLETTER GLI ABBONATI TROVERANNO
- Perché dobbiamo rifuggire dagli stereotipi sull’amore, dai greci a oggi, passando per Jean Paul Sartre e Will Smith
- Premio Strega: la carica dei 40enni (magici)
- Graphic Novel da mettere sul comodino
- Cosa guardiamo in streaming e al cinema?
Benvenute e benvenuti,
come state?
Qui tutto procede, tra notti in bianco per vedere gli Oscar e molte novità libresche di cui non vedo l’ora di parlarvi.
Prima però le dovute specifiche organizzative e tecniche: questa è la prima newsletter che arriva in forma completa solo a chi ha sottoscritto uno degli abbonamenti possibili (per dettagli vedi sotto).
Chi è iscritto in forma “free” potrà leggerne solo una parte.
Scrivere questa newsletter e organizzare le attività di corsi e incontri per Milano mi richiede molto tempo e per me è ormai diventato a tutti gli effetti un lavoro, che amo fare, ma per il quale devo necessariamente chiedere un corrispettivo.
È una questione di professionalità e correttezza. Più riesco ad essere indipendente nelle mie attività (Instagram, podcast, newsletter, corsi, Flaneuse) più mi sarà possibile portare avanti queste attività nella maniera più libera e professionale possibile.
Credo di aver formulato delle tariffe ragionevoli… la mia idea è: preferisco chiedere relativamente poco ma essere in tanti che tanto ed essere in due. Perché il mio scopo è e rimane diffondere e parlare di cultura a più persone possibile per crescere e imparare.
Come promozione di Marzo ho dato la possibilità a qualunque forma di abbonamento di fruire degli incontri su Jean Paul Sartre con la mia amica e professoressa Maria Russo.
Il primo è avvenuto su Instagram (lo trovate qui) il secondo si è svolto giovedì sera su Zoom e ho già provveduto a inviare la registrazione a chi non fosse riuscito a collegarsi.
Il prossimo sarà solo con me il 28 Aprile (orario da definire ma direi in serata per le 21 così da renderlo più accessibile a tutti) per confrontarci sulle letture dei testi di Sartre, non sarà un’interrogazione ma un confronto guidato che ha come scopo imparare e conoscerci/si meglio.
Il 9 Aprile invece, ho messo in programma il prossimo (sarà il penultimo della stagione… poi ho un piccolo impegno in sala parto) incontro delle nostre Flaneuse, donne e uomini ribelli e passeggianti per Milano.
Per partecipare è necessario essere iscritti alla mia Newsletter. Sia con abbonamento mensile o Gold è compreso nella tariffa (con Gold sono compresi tutti gli appuntamenti flanuse, con il mensile solo alcuni), sia con abbonamento annuale con una integrazione (10 euro), sia con abbonamento free con tariffa totale (20 euro).
NON SARA’ PIU’ POSSIBILE PARTECIPARE QUALORA NON SI FOSSE ISCRITTI A QUESTA NEWSLETTER.
Nel prossimo appuntamento ci concentreremo sulla “Milano che sale” un percorso che parte da Umberto Boccioni, passa per Luciano Bianciardi (quest’anno si celebrano i 100 anni dalla sua nascita.. è un autore che sono certa vi farà impazzire), arriva a Gae Aulenti e si conclude con una sorpresa che vi farà scoprire una donna di Milano.
Come sempre i nostri “incontri camminati” durano al massimo tre ore e si concludono con un pranzo .
Spero di essere stata chiara, sto mettendo in atto tutte le mie capacità organizzative per rendere questo club sempre più ricco e pieno di spunti.
Come sempre ogni vostra idea e spunto è prezioso. Scrivetemi a flaneuse.milano@gmail.com con ogni tipo di osservazione.
ABBONAMENTI
Le modalità che vi permettono di far parte del “mondo Flaneuse”- che possiamo anche definire “club”:
- Iscrizione free alla newsletter: riceverete una newsletter al mese completa e potrete accedere a tutti gli incontri free su Instagram.
- Abbonamento a 5 euro al mese: newsletter complete ogni settimana con tanti consigli di lettura, visione e spunti di riflessione. Potrete partecipare alle camminate Flaneuse (che quindi per voi saranno free) e avrete agevolazioni per corsi e altri incontri/contenuti esclusivi
- Abbonamento annuale a 40 euro l’anno: newsletter settimanale completa.
- Abbonamento gold a minimo 70 euro l’anno: membri onorari del club Flaneuse. Riceverete newsletter tutte le settimane e avrete la possibilità di partecipare alle camminate, agli incontri online e a tutti corsi
Provo a rispondere alle domande che so che mi farete (ovviamente se ne avete altre rispondetemi a questa mail o scrivetemi in DM):
Per partecipare alle camminate flaneuse cosa devo fare?
Iscrivermi alla newsletter, per ora, o con l’abbonamento mensile o con abbonamento gold.
Oppure iscrivermi alla newsletter free o all’abbonamento da 40 euro aggiungendo una quota di partecipazione.
Se non sono iscritto alla newsletter flaneuse posso partecipare alla camminata flaneuse?
No, purtroppo non puoi partecipare
Se non sono iscritto alla newsletter flaneuse posso partecipare ai corsi e incontri esclusivi?
Sì, ma non avrai agevolazioni per iscriverti. Se invece fai parte del club, sì.
BENE.
Possiamo venire a noi.
Come avrete notato è stata una settimana piuttosto ricca di riflessioni e dibattiti, che si sono convogliati quasi tutti attorno all’affair Will Smith.
Devo essere sincera, io che ho visto la cerimonia in diretta (è un mio vizio amo seguire gli Oscar rimanendo sveglia tutta la notte) sono rimasta senza parole.
Pochi minuti prima c’era stato il minuto di silenzio per le vittime in Ucraina, poco dopo un’esplosione di rabbia eccessiva in una serata di celebrazioni e divertimento da parte di un attore iper-famoso che si professa paladino di una rappresentazione progressista della famiglia.
Ho espresso il mio pensiero a caldo sia in questa diretta con Giorgio Viaro ed Elisa Pellegrino sia in questo post.
E ho passato una settimana a rispondere a commenti e messaggi soprattutto da parte di uomini (ma anche donne) che in pratica dicevano tutti la stessa cosa:
“lui ha reagito alla provocazione di Chris Rock, anche la sua è una violenza verbale”
Qualcuno ha aggiunto:
“Lui ha reagito perché ha visto lo sguardo della moglie, l’attrice Jada Pinkett Smith”.
Ora.
Secondo me di questa questione ne stiamo pure parlando troppo, e in fondo penso che Will Smith si sia per lo più fatto male da solo rovinando quella che poteva essere la serata (o una delle) più importanti della sua vita professionale – da lì a 40 minuti avrebbe ricevuto il suo primo premio Oscar-, però possiamo prendere questo evento e andare oltre, ponendoci la domanda non tanto su “ha ragione Chris Rock//ha ragione Will Smith”.
Partiamo dal presupposto che sì, la battuta di Rock era spiacevole ma, a mio personalissimo parere, manco troppo offensiva avendo paragonato Jada ad una personaggia simbolo- e anche molto figa- del cinema anni ’90.
Detto ciò è vero con la malattia non si scherza e non si giudica la sensibilità degli altri – nonostante io apprezzi sempre la leggerezza e la capacità di prendersi in giro come diceva Carrie Fischer-, pare anche che Rock avesse già provocato Will Smith altre volte e probabilmente (anzi togliamo il probabilmente) tra loro non corre buon sangue.
Dando un occhio al suo profilo Instagram Will Smith soffre di problemi di controllo della mente (date un’occhiata alle sue stories in evidenza… mind) e forse i trascorsi del suo matrimonio – come molti maschi mi hanno fatto notare- non lo rendono tranquillo.
“Nel 2020 Jada Pinkett Smith conduce un talk show di famiglia dal titolo Red Table Talk. Durante una delle puntate dello show, al quale partecipano anche la figlia Willow Smith e la madre di Jada, Adrienne Banfield-Norris, l'attrice ha rivelato di avere una relazione aperta con Will Smith. Nello specifico la confessione è arrivata dopo quella del cantante August Alsina, con il quale Jada ha dichiarato di aver avuto una storia cominciata come una buona amicizia. "Poi, sono entrata in diversi tipi di coinvolgimento con August. Era una relazione a tutti gli effetti" ha ammesso Pinkett Smith, chiarendo che non si trattasse di un tradimento perché all'epoca si era momentaneamente separata dal divo di Men in Black” fonte: Repubblica
Ovvero che dopo separazioni e tradimenti i due hanno deciso di “aprire la loro relazione”
Tutto questo però mi pare materiale per delle lunghe e appassionate sedute psicanalitiche, sia da soli che in coppia. Nulla che possa giustificare un ceffone dato in preda all’ira nel bel mezzo della notte degli Oscar. (se la poteva risolvere meglio con una battuta o salendo poi sul palco per ritirare il premio cantandole a Rock di santa ragione).
Ma la domanda che mi sono posta è: come mai questa storia ha colpito così tanto al cuore le persone?
Perché mi sono sentita dare della “femminista non in grado di ragionare” quando ho dichiaratamente condannato il comportamento di Will Smith?
Uno dei messaggi che mi hanno fatta più riflettere è stato quello di un ragazzo che mi ha detto “Tu ti scagli contro gli uomini, ma non capisci che sono le donne a volere una certa reazione. La mia compagna se non avessi reagito ad un’offesa mi avrebbe tacciato di non essere un uomo perché non la stavo difendendo”
Ora tutto questo mi pone di fronte ad un gigante problema culturale che ci porta a confrontarci con due stereotipi:
1. La cosiddetta mascolinità “tossica”
2. L’idea dell’amore come possesso
La mascolinità tossica è un pregiudizio inconsapevole, uno stereotipo che ci porta ad attaccare all’idea di maschio e virilità una serie di attributi e aspettative di comportamento, tra cui il “menare forte uno che se la prende con tua moglie”
“In questo momento della mia vita sono sopraffatto da quello che Dio mi chiede di fare su questa terra. – ha detto nel suo discorso di accettazione degli Oscar- Sono stato chiamato nella mia vita ad amare le persone, a proteggere le persone ed essere un fiume per la mia gente. Ho dovuto proteggere Jada. Io voglio essere un ambasciatore di questo tipo di amore, cura, attenzione".
Aggiungendo: l’amore fa fare cose folli.
Quando si parla di “mascolinità tossica” per quanto sia giusto o sbagliato il termine non si sta mettendo in gioco un atto di accusa nei confronti dei maschi in generale. Si sta dicendo: guardate che se la pensate così… avete una visione sbagliata e stereotipata degli esseri umani. È un po’ come, appiccicare all’idea di femminilità l’idea di “cura”, “naturale propensione alla maternità”, aspettarsi che sia contenta di stare a casa a preparare la cena etc etc.
Ed è un’idea sbagliata sia che venga formulata dagli uomini che dalle donne.
Per il secondo punto dobbiamo andare alle radici del pensiero occidentale. A quell’ira funesta che infiniti lutti addusse agli Achei.
I Greci lo sapevano bene, le passioni sono pericolose. Le passioni possono portare alla perdita della razionalità. E non è per niente un caso che la prima grande narrazione occidentale, l’Iliade, sia concentrata sui temi dell’amore – e del possesso: la Guerra di Troia scoppia a causa della bellezza di Elena che fa perdere la testa di Paride, l’eroe Achille decide di tornare a combattere per vendicare la morte del suo amore Patroclo (se non l’avete ancora fatto vi consiglio di leggere La canzone di Achille).
L’amore fa perdere la testa. L’amore porta in sé la matrice del controllo e del desiderio di vendetta e rivalsa.
È per questo che quando Platone, una manciata di secoli dopo Omero, nella Grecia della polis e della filosofia, decide di parlare d’amore - e lo fa sia nel Simposio che è il dialogo più celebre su Eros, che in altri testi, come il Fedone- cerca di trovare una quadra.
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