Perché Sanremo è Sanremo
Care e cari bentrovati,
veniamo da una settimana in cui ci siamo tutti trasformati in opinionisti, critici musicali, televisivi, tuttologi.
La settimana di Sanremo!
Devo ammettere di essermi divertita a commentare, condividere, vedere Sanremo attraverso le stories di Instagram. Sanremo è un grande fenomeno pop che è specchio della società in cui viviamo e per chi dice “ma occupati di cultura! Che te ne frega!” io rispondo che anche quella è cultura.
Una cultura popolare che offre i confini e gli spaccati di quello che siamo e dove viviamo.
Devo ammettere che non ho vissuto emozioni che mi hanno distrutto lo stomaco. Nella TOP 3 c’è sicuramente Gianluca Grignani: tutti ci aspettavamo un uomo distrutto dalla vita, che sarebbe salito sul palco e avrebbe fatto disastri. Invece è arrivato con la canzone più ricca di emotività sincera e personale. Ha sbagliato, si è preso la colpa, ha ricominciato da capo, ha fatto emozionare tutto l’Ariston e chi era a casa.
Non ha vinto niente, ma è il mio vincitore morale.
È uno che a 23 anni era salito sul palco dell’Ariston lasciando tutti a bocca aperta con una canzone sul suicidio (un viaggio a senso solo, senza ritorno se non in volo), che è diventata una delle ballate più gettonate da tutti i karaoke del mondo, il cui testo mostra un animo fragile e profondo. Che ha fatto un sacco di cazzate e sbagli. Ma che non si è mai piegato a etichette (il giovane cantante bellissimo). Alcool, droghe, problemi personali. Una carriera di altissimi e bassissimi che va oltre l’idea dell’ “artista dannato”, ma diventa una parabola dolorosa dell’essere umano, il cui vissuto stava tutto su quel palco ed è arrivata in tutta la sua verità.
Ecco. Poi il giorno dopo è salito sul palco con Arisa, ha cantato Destinazione Paradiso e ha fatto un macello, ma, come ha detto un saggio su Twitter “noi il Grignani di Destinazione Paradiso ce lo sogniamo di notte, per questo gli perdoniamo tutto”.
Forse anche nello sbrocco sta la sua autenticità.
APPUNTAMENTI
Iscriviti qui alla camminata della prossima settimanacon Gian Andrea Cerone, autore de Il trattamento del silenzio. Sarà sabato 18 febbraio dalle 14,30 e il percorso ci porterà a scoprire uno degli angoli più affascinanti di Milano: il percorso che va dall’Università Cattolica del Sacro Cuore all’università statale, passando per le 5 VIE, il core più antico di Milano e le leggende dedicate a Sant’Ambrogio. In più parleremo della nuova indagine del commissario Mandelli che ci porta a conoscere una Milano notturna e oscura senza esclusione di colpi di scena!
IMPARARE LA VITA CON VIRGINIA WOOLF: dopo il successo del primo incontro, continua il racconto di Virginia Woolf come “maestra di vita” cosa possiamo imparare da lei? Le date sono state spostate al 4 e 11 marzo alla Libreria Virginia e Co. Di Monza. Per iscrivervi chiamate o scrivete al numero: 347 9157450. Parleremo di vocazione e relazioni.
Ultima data del Caffè filosofico con Maria Russo. Rifletteremo sulle relazioni, il 18 marzo alla Libreria Verso o online, per iscrivervi e avere informazioni a questo link
AUTENTICITA’, INAUTENTICITA’, FEMMINISMO
Ritorno qui sul tema tanto dibattuto relativo a Chiara Ferragni.
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