R come RIPOSO
NB Questa newsletter è stata scritta alzandomi almeno 15 volte per cullare, nutrire, far addormentare Orlando
Non so indicare un evento specifico che mi aveva portato alla decisione di andare in letargo. All’inizio volevo solo un po’ di calmanti per cancellare pensieri e giudizi perché con la loro raffica continua facevo fatica a non odiare tutti e tutto. Pensavo che la vita sarebbe stata più tollerabile se il mio cervello fosse stato più lento nel condannare il mondo che mi circondava.
- Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh
Care e cari,
come state?
Vi mando questa newsletter per salutarvi care e cari flaneuse che vi godete il meritato riposo estivo.
Agosto è così un mese sonnacchioso di relax, divertimento e ricarica generale, di bilanci, del lasciarsi andare.
L’augurio che vi faccio per questo mese è di provare a fare quello che desiderate.
Anche se non sempre è facile
Anche se ci sono mille “però”
I figli, il tempo, i soldi.
L’andare incontro alle esigenze degli altri.
Non sapete quanto vi posso capire io con un bimbo di due mesi costantemente bisognoso di attenzioni da parte mia.
Io che, fino all’anno scorso, vivevo l’estate come momento in cui potermi godere, in certi momenti, la solitudine totale.
Il silenzio.
Lo stare solo con me stessa e le mie idee.
Ora trovo straordinario poter avere quella mezz’ora di libertà quando lui dorme (quasi mai per altro).
L’altro giorno una mia cara amica mi ha mandato una foto della vacanza che abbiamo fatto l’anno scorso io e lei a Procida. Eravamo sedute ad aspettare un autobus che non sarebbe mai arrivato perché ci eravamo messe nel posto sbagliato!
E lo abbiamo scoperto dopo più di mezz’ora a 40 gradi all’ombra.
Se avessero detto a quella della foto (che pensava ai suoi libri, al suo lavoro, ad Elsa Morante, a Marcello) che 12 mesi dopo si sarebbe ritrovata con un bebè di due mesi da far addormentare, quella della foto avrebbe risposto “voi siete matti”.
Invece la vita va così, più veloce di quello che immagini.
Però quello che non voglio mettere da parte, anche in questi mesi di post partum in cui tutti ti ricordano che “dovrei pensare solo al mio bambino” e io rispondo che pensare a me stessa non esclude che pensi anche a lui, è quello spazio che mi fa ricordare chi sono.
E se non posso pretendere di fare una vacanza di scoperta in giro per il mondo con un neonato – è bello anche così. È bello anche godersi del tempo semplice con il proprio bimbo e la propria famiglia -chi l’avrebbe detto che ne avrei mai formata una- prendendo le misure con il cambiamento infinito che un bimbo porta con sé- posso mantenere accesa una mia forma di curiosità intellettuale.
Non è vero che le neo-mamme pensano solo al numero di poppate o a come far fare la nanna. Ci pensano, certo, perché ne va della loro sopravvivenza giornaliera…
Ma le neo-mamme sono anche donne, professioniste, amanti, compagne, intellettuali.
Io per esempio mi rifugio -sempre- nelle storie.
In ogni momento di cambiamento, nelle varie fasi, quando tutto intorno deflagra e rinasce … io leggo.
Mi rifugio nelle storie degli altri. Sono il mio porto sicuro, la mia linfa mentale.
E lo so che direte.. ma come fai a leggere con un bambino piccolo?
Ce la faccio.. leggo o ascolto audiolibri. Trovo il modo di ritagliarmi ogni giorno il mio piccolo spazio.
Come mentre scrivo questa newsletter.
Non è facile soprattutto perché Orlando è un bimbo particolarmente richiedente (i cosiddetti bambini ad “alto contatto” che potremmo definire: cozzette delle loro mamme) ma forse sono tutti così, non è lui, non sono io… chi lo sa.
Ma lo faccio.
Con lui in braccio, mentre allatto, mentre spingo la carrozzina (che ha iniziato ad odiare, ogni volta che usciamo è una tragedia… ma questa è un’altra storia).
Non è una regola, non voglio essere un “esempio”. In questi periodi di stravolgimento delirante ognuno deve trovare il suo modo di sopravvivere.
Se è rivedendo tutte le stagioni di Friends va benissimo.
Ma può anche esserlo leggendo tutti i manuali di puericultura e gli ultimi trend delle tate del sonno anche se sono dell’idea che ritagliarsi dei momenti in cui “si pensa anche ad altro” e non solo al bebè e a come farlo dormire è meglio.
[ CONSIGLI NON RICHIESTI: Sul tema Tate del sonno sto seguendo i consigli di lei: https://www.instagram.com/takingcarababies/
Che per un bimbo indisciplinato come Orlando che non ha mai voglia di dormire devo dire mi sta aiutando.. se sono riuscita a finire questa newsletter è anche merito suo]
RIMANERE ME STESSA
L’altro giorno pensavo che quest’estate è la prima volta nella mia vita da adulta che non posso fare esattamente quello che voglio.
Non posso alzarmi una mattina e decidere di partire per un’isola deserta, senza dirlo a nessuno, senza lasciare tracce.
Non posso andare a letto o svegliarmi quando mi pare.
Non posso dire alle tre del pomeriggio …”ma sai che c’è… me ne vado a dormire!!!” o alle tre di notte “ora esco a fare una passeggiata!”
Non è possibile improvvisare ma nemmeno fare programmi.
Perché tutto dipende da lui … dorme? Ha fame? È nervoso?
E ti capita di prenotare un ristorante una sera perché “ieri alle 7 dormiva di sasso” e ritrovarti con un bambino urlante che non riesce a trovare consolazione e tu che scappi via con le lacrime agli occhi (e quel senso di impotenza) che nemmeno è arrivato l’antipasto.
Da quando c’è Orlando ho perso i confini.
Le giornate appaiono lunghissime e noiosissime –racchiuse nello spazio che intercorre tra il nutrirlo e farlo addormentare- ma poi finiscono all’improvviso.
Arrivi alle otto di sera che ti sembra di non aver fatto nulla (se non allattare, ciondolare, shakerare, cantare canzoni improbabili, passare dalla frustrazione di lui che urla in carrozzina quando decidi di “fare una passeggiata rilassante in riva al fiume” alla dolcezza estrema che ti pervade quando ti sorride dal fasciatoio) ma sei stanchissima. La schiena a pezzi, i nervi a fior di pelle, e sai che quella che hai davanti non sarà una notte di riposo.
Quella me della foto di un anno fa spesso sembra perduta, distrutta in mille pezzi che cercano di rimettersi insieme per affrontare quello che ho sempre cercato di rifuggire: la praticità della vita quotidiana in cui un neonato ti costringe a stare.
È arrivato agosto ma è dal 6 di giugno che per me le lancette hanno smesso di muoversi come facevano prima.
Ora vivo un tempo deforme, cadenzato da una poppata e l’altra e dalla velocità che ci mette lui ad addormentarsi.
Se non dorme non c’è tempo per altro.
Se non dorme si irrita, piange e io non so che fare.
(quel senso di impotenza che ti prende, avvolge e affossa).
Quando sono rimasta incinta mi sono ripetuta mille volte “che diventare madre non avrebbe significato perdere me stessa”.
Ora mi rendo conto che questa è la sfida più grande.
Soprattutto in questa prima fase di smottamento.
Ma è dopo le grandi rivoluzioni che si ridefiniscono gli equilibri. È dopo i profondi movimenti tellurici che la crosta terrestre assume nuove forme.
Ribaltando quello che c’era prima, rimescolando e trasformando la materia.
Chissà chi sarò la prossima estate.
Forse avrò imparato a “stare”.
Forse mi sarò sintonizzata su nuove frequenze.
Forse sarò fatta di nuova materia.
PS: e poi… volendo ben guardare… non è che abbia mai fatto tutte queste passeggiate alle 3 di notte...
Per fortuna le mie isole deserte le ho cercate e trovate prima, me le sono godute e mi rimangono nel cuore. Sono il mio porto sicuro.
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Provo a rispondere alle domande che so che mi farete (ovviamente se ne avete altre rispondetemi a questa mail o scrivetemi in DM):
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JANE EYRE CHALLENGE
Si è svolta la prima diretta su Jane Eyre che potete rivedere qui
Mi ha colpito molto e reso molto felice quanto un romanzo di 175 anni vi sia entrato nel cuore.
Jane è attuale perché indipendente e trova il suo modo di emanciparsi e autodeterminarsi in un mondo che vorrebbe da lei tutt’altro.
È un’outsider, una diversa. Una bambina che si sente inadeguata, un’adolescente arrabbiata e poi una giovane donna che impara a prendere le misure con i propri desideri
Ne parleremo per chi è iscritto agli abbonamenti (mensile o club flaneuse) a fine agosto su Zoom con un approfondimento su Charlotte Bronte, la letteratura inglese dell’800 e i rimandi al femminismo anni 70 e contemporaneo (vi leggerò dei libri che ne parlano)
Chi vuole partecipare inizi a scrivermi a flaneuse.milano@gmail.com indicandomi nome e cognome e tipo di abbonamento
Indicativamente l’appuntamento potrebbe essere intorno al 25 agosto oppure la settimana successiva.
Nella mail indicatemi anche la vostra preferenza in termini di date.
QUANDO RIPRENDONO LE FLANEUSE?
Le flaneuse stanno per tornare! Riposatevi questo agosto che da settembre riprenderanno appuntamenti e camminate… anche con i passeggini (o marsupi, o fasce o ovetti, quello che vi pare)
SONO DIVENTATA UNA YOUTUBER!
Ho deciso di creare un arichivio di tutte le dirette e interviste che ho realizzato in questi due anni su YouTube.
Trovate tutto qui
Buona visione!
PREMIO ZANIBELLI
Care e cari vi annuncio con grande gioia che con @petuniaollister torneremo a collaborare con @sanofi_italia per il Premio Zanibelli.
Vi spiego nel dettaglio nel video e nelle stories di cosa si tratta.
Anche voi che ci seguite potete entrare a far parte della giuria del premio e assegnare la menzione speciale della Giuria dei Lettori
I libri (romanzi, saggi e libri illustrati) si occupano di temi importanti: sanità, salute, percorsi di malattia e cura.
Io e Stefania stiamo selezionando i 6 libri che dovremo leggere per la nostra menzione e vi preannuncio già che la scelta è complicatissima perché i titoli sono tutti belli ❤️
Se vi interessa partecipare ascoltate l’igtv e correte a rispondere alla domanda nel box delle stories!
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